9 de noviembre de 2010 | Noticias | Derechos humanos
Ieri é stata una giornata storica per la lotta per la veritá e la giustizia in Uruguay. Il giudice Ronaldo Vomero ha condannato José Nelson Chialanza e Miguel Ángel Dalmao per essere stati coautori del reato di “omicidio specialmente aggravato” della militante comunista Nibia Sabalsagaray.
L’assassinio avvenne nel 1974 e gli imputati dovranno scontare una pena che va dai 15 ai 30 anni di prigione. Chialanza é un tenente ritirato, mentre Dalmao ancora era capo della Divisione dell’Esercito IV, ed é il primo militare in attivitá processato in Uruguay per crimini commessi durante l’ultima dittatura, che é stata al potere tra 1973 e 1985.
La sentenza giudiziaria é stata emessa nel quadro di un dibattito nazionale, giá troppo prolungato nel tempo, sulla necessitá di strappare dalla mappa giuridica la Legge di Proscrizione, dichiarata anticostituzionale dalla Suprema Corte di Giustizia in due opportunitá e condannata da organismi internazionali.
Il caso di Sabalsagaray, una professoressa di Letteratura che aveva 24 anni quando fu assassinata mentre veniva torturata, é stato escluso dalla Legge di Impunitá nel 2005, peró dopo tre anni la Giustizia aveva scartato questa possibilitá e aveva finito con l’archiviare la denuncia.
In seguito la pm Mirtha Guianze presentó un ricorso di anticostituzionalitá davanti alla Suprema Corte di Giustizia, che dichiaró a favore nell’ottobre del 2009, ció permise la successiva richiesta di processo dei due militari.
In questo lungo processo é stato possibile provare che Sabalsagaray morí durante le pressioni illegali, e in questo modo sono state confutate le teorie dei tribunali militari, che hanno sempre parlato di un suicidio.
Questo martedí 9 novembre, verso mezzogiorno, il comandante capo dell’Esercito, Jorge Rosales – che fino alle ultime ore ha ratificato la sua fiducia nell’innocenza di Dalmao –, era ancora riunito con altri alti gerarchi militari per metterli al tanto sul processo penale che ha generato malessere nelle file castrensi.
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