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27 dicembre 2010 | |

Per lo sciopero

Comunità peruviane denunciano illegalità del progetto minerario

Il progetto minerario si chiama Tìa Marìa e l’impresa che vuole eseguirlo è Southern Perù Copper Corporation. Il luogo scelto è la provincia di Islay, nel dipartimento meridionale peruviano di Arequipa, dove la popolazione si è mobilitata per frenare l’iniziativa.

Parlano dei rischi ambientali e delle irregolarità nel processo di appalto. Membri della Coordinazione Regionale delle comunità colpite dall’industria estrattiva hanno denunciato queste situazioni alcuni giorni fa nel forum “In difesa contro l’aggressione mineraria”, che si è tenuto a Islay.

Secondo quanto ha informato la Coordinazione Nazionale di Radio (CNR) i leader comunitari hanno concordato che il prossimo anno sarà chiave per frenare il progetto minerario, e non hanno scartato la possibilità di indurire le misure di forza prese fino al momento.

Una delle illegalità denunciate dalle organizzazioni locali, è che il verbale che è stato firmato per autorizzare alla Southern Perù l’uso del terreno, è stato firmato solo da 33 comuni della zona, nonostante la normativa vigente esiga la firma almeno dei due terzi della popolazione coinvolta.

Gli oppositori del progetto segnalano inoltre che il governo peruviano non ha rispettato gli impegni assunti davanti alla popolazione di Islay, tra i quali l’approvazione di una norma che stabilisca “l’intangibilità delle acque sotterranee e superficiali”, secondo quanto informa il sito internet della Coordinazione Nazionale delle comunità colpite dall’industria mineraria.

Quest’organizzazione, una referenza continentale nella lotta contro i progetti minerari, sta denunciando inoltre un crescente processo di criminalizzazione della protesta da parte del governo di Alan Garcìa.

Pongono come esempio la recente decisione della magistratura di Huancabamba, che ha richiesto tredici anni di prigione contro il dirigente Mario Tabra Guerriero, oppositore del progetto minerario Rìo Blanco.

Tradutrice: Giorgia Scurato

Foto: Coordinadora Nacional de Radios

(CC) 2010 Radio Monde Réel

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