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10 marzo 2006 | |

Preparativi in occasione della Giornata internazionale contro il razzismo

Il 21 marzo si celebrerà la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale,proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite(ONU) nel 1966. In diverse parti del mondo si organizzeranno iniziative per commemorare questa data.

Il Servizio Gesuita per Rifugiati e Migranti della Repubblica Dominicana ha intrapreso giovedì una campagna contro il razzismo e contro tutte le forme di discriminazione, con l’obiettivo di rendere i cittadini consapevoli dell’importanza di vivere in un clima di pace, rispetto, tolleranza e riconoscimento dei diritti umani.

Lo slogan della campagna, che terminerà il 21 marzo, recita: “Per un mondo multiculturale e senza discriminazione: celebriamo la diversità”.

Secondo quanto riporta il mezzo di informazione dominicano Hoy Digital, il direttore gesuita Mario Serrano ha spiegato che la campagna cercherà di risaltare l’importanza dell’eredità culturale africana nel creare l’identità dominicana.

L’organizzazione internazionale SOS Razzismo sta organizzando una campagna di raccolta di ritratti fotografici di persone per realizzare un muro che mostri mille immagini e per dire “no” al razzismo e alla xenofobia.

L’organizzazione invita la popolazione di tutto il mondo a procurarsi una fotografia e inviarla per posta o attraverso Internet alla propria sede centrale in Spagna. II 21 marzo del 1960, Mangaliso Sobukwe, un dissidente del Congresso Nazionale Africano e fondatore del Congresso Panafricano, promosse una manifestazione di protesta contro la Legge sui lasciapassare introdotta dagli olandesi e dagli inglesi ed entrata in vigore nel 1908 per gli uomini e nel 1958 per le donne.

Scopo della legge era quello di controllare gli spostamenti fisici della popolazione nera. La legge, infatti, obbligava la popolazione nera (l’83 per cento dei sudafricani) a portare con sé una sorta di lasciapassare quando si allontanavano dalla proprietà del proprio padrone. Questo lasciapassare conteneva dati personali quali luogo di residenza, di lavoro e un permesso per poter uscire da quei confini.

Una persona che veniva sorpresa sprovvista di questo lasciapassare era come se avesse commesso un grave delitto, con arresto, processo e carcere.

Nel corso delle manifestazioni del 21 marzo del 1960 nella località di Shaperville, nei pressi di Johannesburg, una delle città più importanti di tutto il Sudafrica situata nel nord del paese, la polizia aprì il fuoco contro la folla disarmata. Nella sparatoria morirono un centinaio di persone e altrettante rimasero ferite.

Tradotto da Arianna Ghetti – Revisione di Ermanno Geronzi progetto Terre Madri
Traduttori per la Pace – Radiomundoreal – www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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