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30 maggio 2006 | | |

Gli ecologisti di Costa Rica denunciano gli "atti clandestini del governo"

L’Istituto di Elettricità di Costa Rica (ICE) riprenderà la costruzione clandestina di quattro progetti idroelettrici vicino il fiume Pacuare, secondo quanto denunciato da molte organizzazioni ambientaliste.

I lavori sono stati bloccati lo scorso anno dopo che un referendum ha respinto il progetto di energia con una vittoria stracciante.

Gli ambientalisti che hanno promosso la consultazione popolare nell’agosto del 2005, nella quale la scelta di opporsi alle dighe ha ottenuto il 96 per cento dei voti, stanno ora avvisando che il consiglio di amministrazione dell’ICE ha deciso di portare comunque avanti i lavori.

Gli ecologisti sottolineano il fatto che l’iniziativa di "riprendere il progetto" è stata stabilita in un verbale datato 23 maggio, dopo la riunione mensile dei dirigenti dell’azienda.

Eugenio Guido, dell’organizzazione ambientalista Grupo Amigos del Pacuare, ha dichiarato che "non siamo affatto sorpresi, poiché durante la campagna elettorale Oscar Arias (presidente di Costa Rica) ha affermato che non avrebbe rispettato la decisione del popolo e che avrebbe fatto costruire le dighe perché fruttano milioni di dollari".

Guido si è rammaricato del fatto che i dirigenti dell’ICE "hanno voluto scavalcare la volontà del popolo" e che essi preferiscono "agire clandestinamente".

Ha aggiunto che "è impossibile raggiungere un accordo" con un governo che "non ha alcun rispetto per il popolo e per l’ambiente".

Ma gli oppositori ai quattro progetti idroelettrici hanno dichiarato che "le comunità e gli ecologisti faranno in modo che la volontà del popolo venga rispettata".

Traduzione di Elena Tagliata - Progetto Terre Madri - Traduttori per la Pace - Radiomundoreal - www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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