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23 giugno 2006 | |

Contadini in possesso di titoli di proprietà sfrattati con la violenza

Circa 650 poliziotti hanno compiuto con la violenza uno sfratto di massa di decine di famiglie contadine nel distretto di Palenque, provincia di Los Rios, al centro dell’Ecuador.

I poliziotti hanno distrutto numerose abitazioni e portato via i beni personali degli inquilini.

Si tratta della seconda evacuazione forzata in meno di un anno. La prima è avvenuta a settembre 2005.

L’operazione è stata effettuata il 14 giugno a La Yuca, Palenque. Stando alle organizzazioni ecuadoriane che difendono i diritti dei contadini, circa 120 famiglie in possesso dei relativi diritti di proprietà accordati loro dall’Istituto Ecuadoriano per la Riforma Agraria e la Colonizzazione vivono da 40 anni a La Yuca .

Questo istituto, secondo le organizzazioni, è stato sostituito dall’Istituto Nazionale per lo Sviluppo Agricolo, che ha invalidato i titoli in possesso dei contadini di La Yuca.

Come riferisce il quotidiano La Hora, il governatore di Los Rios, Nestor Coello, ha detto che l’ordine di evacuazione è stato emesso dal direttore dell’Istituto Nazionale per lo Sviluppo Agricolo, Carlos Aguirre. Coello ha spiegato che non poteva disubbidire ad un ordine superiore.

Fino a sabato sono state distrutte 17 case, di cui 4 sono state date alle fiamme. Le organizzazioni che difendono i diritti dei contadini spiegano che i poliziotti sono arrivati con i bulldozer per demolire le case, erano in assetto antisommossa e hanno utilizzato i lacrimogeni per impedire alla gente di resistere all’evacuazione.

Aggiungono inoltre che ai contadini è stato impedito di effettuare il raccolto e che i poliziotti hanno persino ucciso alcuni animali.

Secondo La Hora, un contadino di La Yuca, Josè Alcivar, ha raccontato che molti stavano mietendo il mais, ma i poliziotti non hanno permesso loro di terminare.

Il quotidiano ecuadoriano aggiunge che i contadini sono in allarme, e dichiarano che li potranno cacciare dalle loro terre solo da morti. I contadini chiedono che si fermi la distruzione delle case, che si compia un profondo controllo delle azioni dell’Istituto Nazionale per lo Sviluppo Agricolo e che si permetta alla stampa in andare a La Yuca per poter riferire su quanto sta avvenendo nell’area.

Reclamano inoltre la creazione di una commissione all’interno del Congresso Nazionale per indagare sugli interessi reali che stanno dietro allo sfratto. Di seguito presentiamo un’intervista realizzata da SOS Señal de Radio al sacerdote ecuadoriano Benjamín Respaldiza.

Traduzione di Giuseppina Vecchia, revisione di Cecilia Silveri – Progetto Terre Madri – Traduttori per la Pace – Radiomundoreal – www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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