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21 marzo 2006 | |

Asia: "Non è facile capire la politica thailandese"

Gli sforzi dell’Alleanza del Popolo per la Democrazia di stabilire un dialogo tra il Primo Ministro tailandese Thaksin Shinawatra e l’opposizione non hanno sortito gli effetti sperati e possono dirsi falliti da lunedì, dopo un incontro di tre ore in cui il partito di Thaksin ha proposto ai rivali del Primo Ministro di accettare i risultati delle elezioni del 2 aprile.

I tre principali partiti di opposizione stanno boicottando le elezioni e centinaia di candidati di partiti minori sono stati esclusi perché non posseggono i requisiti minimi richiesti.

Asli Pelit di Real World Radio ha intervistato il tailandese Jacques-Chai Chomthongdi di Focus on the Global South sulla situazione politica nel suo Paese negli ultimi due mesi.

“Da due mesi una coalizione di numerose organizzazioni sta chiedendo al Primo Ministro Thaksin di dimettersi per i numerosi casi di corruzione emersi nel Paese”, spiega Chai. “I tailandesi non approvano questi scandali.”

Il modo in cui il Primo Ministro ha gestito la questione dei diritti umani sia nella guerra alla droga del 2004 (in cui furono uccise 2500 persone) sia in merito alle violenze nel sud, nonché al suo controllo dei media e alla notevole crescita dei suoi investimenti personali durante il suo mandato hanno “esasperato la popolazione”, ha aggiunto Chai. Negli ultimi due-tre mesi la gente è scesa nelle piazze per esprimere il proprio disappunto su questi argomenti.

“Invece di dimettersi, il Primo Ministro ha indetto nuove elezioni, programmate per il 2 aprile. Ma la gente non vuole le elezioni, vuole che lui se ne vada”, sottolinea Chai, “ecco perché la situazione è tanto complicata”. Secondo Chai, la gente probabilmente boicotterà le elezioni.

In risposta alla richiesta di elezioni fatta da Thaksin, l’opposizione gli ha chiesto di accettare un dibattito televisivo, ma il premier insiste perché tutte le conversazioni avvengano “a porte chiuse”. Il suo portavoce, Suraponf Suebwonglee ha dichiarato che il governo ha deciso di non partecipare al dibattito programmato per il 24 marzo perché “non sarebbe vantaggioso per le elezioni”.

Un altro fattore che contribuisce a complicare la scena politica del Paese è che la popolazione tailandese è divisa sull’ipotesi che il re possa intervenire sulla questione, come è successo in passato. “Molte persone non desiderano che il Re intervenga,” afferma Chai.

Ha poi aggiunto che non ci sono candidati, quindi le elezioni potrebbero non sfociare nella nomina di un nuovo parlamento, eppure il Primo Ministro insiste che si vada avanti con il progetto. La Commissione Elettorale si riunirà martedì mattina per valutare un possibile rinvio delle elezioni.

Traduzione di Isabella Mangani, revisione di Cecilia Silveri - progetto Terre Madri - Traduttori Per la Pace – Radiomundoreal www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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