Questi tre elementi hanno generato una “combinazione perversa” in Guatemala e hanno esteso le conseguenze della carestia a 126 municipi in tutto il paese, come ha detto il dirigente Mario Godínez de Ceiba – Amici della Terra Guatemala.

Venerdì scorso, nel quadro di una giornata continentale per il diritto alla sovranità alimentare, varie organizzazioni guatemlteche hanno denunciato questa preoccupante situazione e hanno reclamato politiche pubbliche che aiutino ad invertirla.

Fino ad ora le politiche di Stato consistevano nell’offrire “aiuti aliementari transgenici” alle comunità colpite, generalemente utilizzati dai governanti per “fini elettorali”, e in complicità con l’interesse impresariale, ha affermato Godínez in un’intervista con Radio Mundo Real. “Nel caso in cui continui a non piovere, si stima che nel mese di novembre anche la regione dell’altopiano sarà colpita da carestia”, ha avvisato.

Come sfondo risulta semplice identificare una serie di problematiche che continuano a non risolversi, tra esse le disuguaglianze al momento di accedere alle terre e la mancanza di assistenza tecnica per promuovere un modello produttivo centrato nell’agricoltura familiare. Per Godínez, tuttavia, le forze sociali più progressiste del paese stanno articolando con efficacia gli obiettivi politici per la difesa del territorio ed è possibile che ciò ottenga risultati in futuro.

traduttrice: Giorgia Scurato

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