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4 de febrero de 2011 | | |

Prova a carico

Ecuador: movimento indigeno denuncia l’uso politico della giustizia

L’arresto senza mandato di referenti nella lotta delle comunitá ecuadoriane contro la privatizzazione dell’acqua e l’industria mineraria a cielo aperto, riavviva la denuncia del movimento indigeno circa l’uso politico dell’apparato politico.

Martedi 1 febbraio, in un’operazione portata avanti dalla Polizia e dall’Esercito, sono stati arrestati vari dirigenti della Federazione Interprovinciale dei Centri Shuar, tra i quali Pepe Acacho, referente nelle manifestazioni contro l’industria mineraria e i megaprogetti.

Non é stato un fatto isolato. Immediatamente, distinte organizzazioni indigene ecuadoriane, cosí come gruppi ambientalisti e dei diritti umani, hanno denunciato a livello internazionale l’arresto e lo hanno inquadrato in ció che definiscono come “un processo di criminalizzazione contro vari dirigenti indigeni”.

La difesa dei detenuti segnala che il procedimento é stato illegale dato che non é stato esibito il mandato di cattura come richiede la Costituzione, che d’altra parte sí riconosce il diritto alla resistenza come quella che il popolo shuar e altre nazionalitá indigene dell’Ecuador stanno esercitando contro i megaprogetti di sfruttamento petrolifero e di industria mineraria a cielo aperto.

Cosí lo ha commentato in un’intervista con Radio Mundo Real Julio César Sarango, avvocato difensore di Acacho e dei suoi compagni, poche ore dopo dell’arresto.

Oltre ad Acacho sono stati arrestati Pedro Mashiant e Fidel Kaniras. L’arresto senza mandato di questo gruppo di dirigenti ha reso ancora piú tese le relazioni di buona parte del movimento indigeno con l’amministrazione di Rafael Correa, che parallelamente propone una consultazione popolare che possa emendare, su temi come la sicurezza, la Costituzione approvata poco piú di due anni fa.

Per il giurista i dirigenti non possono essere penalizzati dato che lo Stato sta facendo un “uso politico” delle cause penali. “Stanno difendendo la legittima difesa del proprio territorio e delle sue risorse naturali. I giudici sono totalmente parziali e questo é un attentato contro la sicurezza giuridica di tutti i cittadini ecuadoriani”, ha detto Sarango durante l’intervista telefonica.

Inoltre he detto che durante il processo gli é stata revocata la licenza della sua radio La Voz de Arutam.

I dirigenti sono stati investigati a partire dalle manifestazioni in difesa dell’acqua e contro l’industria mineraria dell’anno 2009 che erano culminate con una forte repressione, un saldo di quaranta feriti tra polizia e manifestanti e la morte del professor Bosco Wisuma, della comunitá shuar.

La Confederazione Kichwa dell’Ecuador (Ecuarunari), che ha chiuso le fila condannando l’arresto dei referenti shuar, ha ricordato che attualmente piú di 189 dirigenti e attivisti sociali indigeni-contadini stanno soffrendo “persecuazione politica, accusati di terrorismo e sabotaggio”.

Foto: www.eluniverso.com

(CC) 2011 Radio Mundo Real

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