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9 de febrero de 2010 | | |

Passi falsi

Movimenti dell’America Latina di fronte all’ “offerta” europea di libero commercio

All’annuncio del presidente equatoriano di riprendere il dialogo con Bruxelles circa un eventuale Accordo di Associazione (AdA) con l’Unione Europea, è seguita una convocazione di blocchi regionali per coordinare azioni congiunte de evitare uscite individuali.

La decisione di Rafael Correa di riprendere le negoziazioni – la data limite simbolica è il mese di maggio, quando si riuniranno i presidenti di America e la UE nel vertice previsto a Madrid – ha stonato con la decisione di governi come quello di Venezuela e Bolivia di dare come finiti questi dialoghi considerando le condizioni dei AdA come unilateralmente a favore del consolidamento delle corporazioni transnazionali europee in America Latina.

Correa ha giustificato la sua decisione, comunicata dopo un dialogo telefonico con la vicepresidente spagnola María Teresa Fernández, per la decisione della UE di abbassare le tariffe delle banane equatoriane, inoltre si manifestò considerando che gli AdA non rappresentano un “trattato di libero commercio”.

Riprendendo l’avvicinamento all’UE, l’Ecuador starebbe disequilibrando a favore degli AdA la correlazione di forze nei paesi andini: mentre Perù e Colombia hanno accettato subito le condizioni europee, Venezuela, Bolivia e, prima di questo annuncio, Ecuador, si erano mantenuti restii.

Nel frattempo, dal Mercato Comune del Sud (MERCOSUR) solamente la voce del presidente uscente Tabaré Vázquez e la sua Cancelleria sembravano disposti a riprendere il dialogo con il gruppo di nazioni Euro, mentre Argentina, Brasile e Paraguay mantenevano la possibilità “congelata” nonostante le crescenti pressioni portate avanti dalla Spagna.

La settimana scorsa il Sistema Economico Latinoamericano e dei Caraibi (SELA) ha convocato un incontro per facilitare una posizione regionale comune nel VI Vertice con la Unione Europea a Madrid.

La riunione si realizzerà a Caracas, sede dell’organismo, il 25 e 26 febbraio e, oltre agli Stati membri, vi parteciperanno rappresentanti dell’Associazione degli Stati dei Caraibi e l’Alternativa Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA) e il MERCOSUR.

Nel continente sede del vertice si sta tessendo una trama di fondo per niente facile rispetto all’incontro di Madrid, che inizialmente cercava di mettere al sicuro le negoziazioni.

La cadutra a picco di importanti centri come la Grecia e la stessa Spagna, con la conseguente perdita di posti di lavoro rappresentano un gran problema per Bruxelles, che in questi giorni sta avviando riunioni di emergenza per trattare di paliare la crisi.

Da parte sua il presidente nordamericano Barack Obama ha annunciato che non parteciperà al Vertice, generando malessere tra i funzionari comunitari.

L’incontro dei mandatari si terrà in concomitanza con il Vertice Alternativo dei Popoli, nel quale funzionerà il Tribunale Permanente dei Popoli che considererà le violazioni dei diritti umani da parte delle imprese europee installate in territorio latinoamericano.

Questa attività viene organizzata dalla rete Enlanzando Alternativas.

traduttrice: Giorgia Scurato

Foto: Venezuela Analysis

(CC) 2010 Radio Mundo Real

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