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6 dicembre 2009 | | |

Intimidazioni e minacce

La OMC non rappresenta la volontà dei popoli

Radio Mundo Real ha intervistato Tony Clarke, Direttore Esecutivo del Polaris Institute del Canada e Shalmali Guttal dell’organizzazione Focus on the Global South, nel contesto delle attività parallele alla Riunione Ministeriale della OMC che si è tenuta a Ginevra, Svizzera.

Entrambe le organizzazioni fanno parte della rete Il Nostro Mondo Non È In Vendita (OWINFS, per la sua sigla in inglese), uno dei principali organizzatori di questo evento parallelo.

Clarke ha affermato che la ragione per cui questa riunine ministeriale sia paralizzata è che gli Stati Uniti non hanno una posizione chiara rispetto al come proseguire i negoziati.

Inoltre ha spiegato che la riunione è stata convocata perchè si suppone che ci debba essere una riunione ogni due anni, e negli ultimi cuattro non en era stata organizzata nessuna. Secondo Clarke la riunione mnisteriale è stata convocata per far sì che la OMC si senta più sicura dato che l’organizzazione si trova al borso del precipizio. Inoltre ha affermato che la oMC ha contribuito alle crisi finanziarie, alimentari e climatiche.

Da parte sua, Shalmali Guttal ha fatto riferimento al fatto che i parlamenti asiatici sono d’accordo con che le differenti crisi siano prodotto della deregolamentazione e liberalizzazione. Tuttavia la OMC continua a spingere verso una maggiore deregolamentazione e liberalizzazione, ciò mostra che l’organismo non rappresenta la volonta dell’Asia.

Shalmali ha aggiunto che nessuno nella OMC ha il coraggio di andare contro una maggiore liberalizzazione per favorire le fonti di lavoro, la alimentazione e l’ambiente perchè temono che potrebbero essere incolpati del collasso dei negoziati multilaterali.

Sulla posizione delgi Stati Uniti nei negoziati, Shalmali ha detto che “Gli Stati Uniti hanno sempre voluto intimidirci. Gli USA hanno imposto il Doha Round attraverso minacce e intimidazioni”. Gli USA hanno sempre detto che non ridurranno nessun sussidio nel loro paese. Le imprese continuano ad avere accesso totale alle materie prime, ai mercati e alla mano d’opera dei paesi in via di sviluppo.

Alla fine Tony Clarke ha detto che il Doha Round non arriverà al termine fino a quando non lo vogliano gli Stati Uniti, forse tra tre o cuattro mesi. Clarke ha detto che il 2010 è l’anno in cui vogliono concludere il Doha Round, quindi vi sarà un’altra riunione ministeriale.

Foto: Radio Mundo Real

(CC) 2009 Radio Monde Réel

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