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8 maggio 2006 | |

Multinazionali europee accusate del proprio operato in America Latina

Convocazione dell’incontro di “Intrecciando Alternative 2”

L’Incontro “Intrecciando Alternative 2. America Latina – Unione Europea” ha inizio questo mercoledì a Vienna, capitale austriaca. Riunirà organizzazioni non governative e rappresentanti della società civile europea e latinoamericana che accusano l’Europa di favorire in America Latina un libero commercio pericoloso per la regione.

L’incontro si svolgerà parallelamente al IV Summit dei Capi di Stato e di Governo di America Latina, Caraibi e Unione Europea, che si svolgerà nelle giornate di venerdì e sabato a Vienna.

Secondo l’agenzia di stampa Europa Press, ci sono circa 200 organizzazioni convocanti le iniziative di “Intrecciando Alternative 2” e si attendono circa 1.000 partecipanti.

Gli organizzatori vogliono mettere in guardia sul fatto che l’Unione Europea sostiene un “neoliberalismo segreto” nell’ambito degli accordi di associazione stipulati con Messico e Cile, sul fatto che negozia con il MERCOSUR e che starebbe per negoziare con l’America Centrale.

Una delle attività più importanti che si svolgeranno nell’ambito di “Intrecciando Alternative 2” è il lavoro di un tribunale di giustizia, non a carattere vincolante, che giudicherà l’operato di multinazionali europee in America Latina, soprattutto le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle stesse.

L’organizzazione ambientalista ecuadoriana Acción Ecológica presenterà davanti al tribunale denunce contro la società petrolifera spagnola Repsol YPF, l’italiana Agip e la francese Perenco.

Il rappresentante di Acción Ecológica José Proaño ha illustrato le denunce che l’organizzazione intende presentare in un’intervista rilasciata a Carlos Santos, membro dell’organizzazione ambientalista Redes-Amici della Terra Uruguay.

“Presentiamo il caso in tribunale con l’idea di poter denunciare le azioni che abbiamo raccolto nel corso di diversi anni di lavoro all’interno delle piattaforme petrolifere di multinazionali (...), di violazioni dei diritti ambientali, culturali, umani, la militarizzazione applicata all’interno di questi campi”, ha spiegato Proaño.

Repsol YPF, Agip e Perenco “sono socie di un consorzio che ha iniziato a costruire un oleodotto in Ecuador nel 2001, terminato poi nel 2003. Anche la costruzione era caratterizzata da molteplici irregolarità, corruzione, violenza estrema, casi piuttosto gravi”, ha aggiunto il rappresentante di Acción Ecológica.

Proaño ha anche dichiarato che al tribunale di Vienna saranno presenti “persone dei campi (petroliferi) direttamente colpite, la gente che sta soffrendo e che è costretta ogni giorno a lottare contro le imprese, con la contaminazione che provocano e la violenza che generano”.

Tradotto da Arianna Ghetti –Progetto Terre Madri – Traduttori per la Pace – Radiomundoreal – www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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