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22 marzo 2006 | |

"I semi Terminator uccidono le altre colture e I contadini"

Non privatizziamo la Biodiversità

La campagna "Terminiamo I Terminator" ha già riunito oltre 500 Organizzazioni e movimenti di tutto il mondo e consiste nel denunciare le Aspirazioni delle grandi imprese del commercio agricolo e dell’ingegneria Genetica di imporre la tecnologia transgenica nota come Terminator.

Silvia Ribeiro, esperta di biotecnologia agricola, ha spiegato a Radio Mundo Real che questo tipo di tecnologia consiste nel produrre su larga scala semi Sterili, che quindi non sono in grado di riprodursi. "La tecnologia Terminator non solo produce semi suicida, ma produce anche semi che uccidono le altre colture che stanno loro intorno, come pure I contadini che rimangono senza semi per vivere. Questi semi sono essenzialmente semi Killer" ha detto la Ribeiro.

La giornata dell’azione contro I semi Terminator ha avuto luogo martedì a Curitiba, fuori del Centro Conferenze dove si stava svolgendo l’Ottava Sessione della Conferenza delle Parti alla Convenzione dell’ONU sulla Diversità Biologica (COP 8). L’evento ha riunito quasi 300 contadini di Via Campesina Brasil e di organizzazioni e movimenti agricoli di tutto il mondo.

Silvia Ribeiro ha riferito a Radio Mundo Real che "la campagna mira a Bandire la tecnologia Terminator".

"Siamo veramente preoccupati che ci possa essere un’imminente approvazione della tecnologia Terminator alla Conferenza dell’ONU. All’interno della Convenzione sulla Diversità Biologica esiste una moratoria di questo tipo di semi che è in vigore dal 2000," ha aggiunto. Le considerazioni al momento riguardano gli impatti socio-economici e quelli sulla biodiversità, se I semi saranno usati in maniera massiccia.

Per mezzo di questa moratoria ai governi è stato chiesto di bandire la produzione e la commercializzazione dei semi Terminator, "anche dei test sui campi" ha spiegato la Ribeiro.

Le pressioni per porre fine alla moratoria sono iniziate all’incirca un anno e mezzo fa, e le imprese, tramite I governi del Canada, dell’Australia e della Nuova Zelanda, hanno creato una proposta molto ambigua contro i principi precauzionali chiedendo che I divieti vengano studiati "caso per caso".

"Non esiste nessun caso in cui l’uso della tecnologia Terminator sia buono, questa è una montatura" ha aggiunto la Ribeiro. L’esperta ci ha dato l’esempio di ciò che accadrebbe ai paesi agricoli se si liberalizzasse l’uso dei semi Terminator. "In Brasile, che è uno dei più grandi produttori di soia del mondo, l’87% dei produttori non compra I semi, ma conserva quelli propri. Ma se sono costretti a comprarli, per le imprese questo significherebbe un profitto annuo di 550 milioni di dollari".

Per quanto riguarda l’incontro del Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza (MOP 3) che si è concluso la scorsa settimana a Curitiba, la Ribeiro ha affermato che non ci sono stati progressi per garantire la biosicurezza. "In questa edizione del MOP 3 è stato impressionante vedere che I paesi che avevano firmato I trattati bilaterali del libero commercio con gli Stati Uniti, e che erano famosi per essere difensori della biosicurezza, adesso difendono gli interessi delle imprese multinazionali e degli Stati Uniti".

La Ribeiro afferma che "la Colombia, l’Honduras,El Salvador ed il Messico," hanno difeso le posizioni più vicine agli interessi delle industrie della biotecnologia e dell’ingegneria genetica. "Questi paesi sono devastati dall’attività di queste grandi imprese. Sia le loro economie che la loro agricoltura sono il risultato della contaminazione transgenica".

Ed ha aggiunto: "Invece di muoversi in direzione della biosicurezza, per esempio, per quanto riguarda l’etichettatura dei cibi transgenici, allo scopo di sapere ciò che si consuma e come viene prodotto, esistono leggi internazionali che solo I paesi che di fatto proteggono la biosicurezza osservano".

Questo spazio dell’ONU non era ciò che si supponeva dovesse essere, ha dichiarato. E conclude affermando: "Dovrebbe essere uno spazio dove le istituzioni pubbliche e I governi vedono in che modo proteggere la biodiversità e I diritti delle persone. Invece, è stato un forum dove gli interessi delle imprese multinazionali vengono legalizzate (ma non legittimate) sui temi che vengono trattati".

Traduzione di Elena Tagliata - progetto Terre Madri - Traduttori Per la Pace - Radiomundoreal www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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