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28 giugno 2006 | |

Dichiarazione finale del II Forum Sociale Mondiale delle Migrazioni

Assemblea dei movimenti sociali

“Per una cittadinanza universale e per i diritti umani. Un altro mondo è possibile”

Donne e uomini dei movimenti sociali e delle organizzazioni della società civile altermondialista, riuniti a Rivas Vaciamadrid (Spagna) dal 22 al 24 giugno 2006 e rappresentati da 1.193 organizzazioni di 84 paesi di tutto il pianeta, crediamo che: Creare un altro mondo è possibile, necessario e urgente.Noi uomini e donne migranti siamo soggetti e componenti attivi di trasformazione delle società dove arriviamo e di quelle che lasciamo, perciò si deve riconoscere e promuovere questo ruolo e l’opportunità che rappresenta per la loro crescita. La migrazione è un processo che ha luogo, in questo momento, nell’ambito della globalizzazione e non può essere analizzato al di fuori di essa. Non lo si deve pertanto affrontare come un tema esclusivamente di frontiere o nazionale, al contrario è un processo economico, politico, culturale e sociale collegato direttamente con gli effetti che il modello capitalista neoliberista imposto genera a livello mondiale.

Le politiche migratorie non possono restare al margine dei diritti umani; questi sono patrimonio comune dell’umanità e si deve assicurare la sua interdipendenza, integrità e universalità.

La cittadinanza universale è una necessità per i processi di convivenza. Tutti quelli che arrivano in un nuovo paese devono avere glii stessi diritti inerenti alla condizione di cittadino, senza il vincolo della nazionalità, compreso il voto. Noi migranti siamo soggetti sociali la cui aunzione di diritti ed articolazione in qualità di agenti di trasformazione politica, sociale, culturale ed economica, è fondamentale. In questo senso, il Forum Sociale Mondiale delle Migrazioni è uno spazio privilegiato per l’organizzazione del movimento in difesa dei diritti delle e dei migranti.

Denunciamo che: Le politiche economiche, sociali e culturali alla base dell’attuale globalizzazione impediscono uno sviluppo umano e sostenibile degli interessi e delle necessità di ogni società. L’azione delle imprese multinazionali, il debito estero, la perdita di sovranità alimentare, il commercio iniquo, la spoliazione delle risorse naturali e i conflitti armati sono la ragione per cui le persone si vedono costrette a trasferirsi e ad emigrare, sia al nord sia tra paesi del sud. Non sono ammissibili azioni al limite dei diritti umani quali il prolungamento delle frontiere al di fuori del territorio nazionale, le zone franche di produzione e i centri di permanenza temporaria che devono essere chiusi. Non ammettiamo che la migrazione sia messa in relazione con la sicurezza e venga usata come moneta di scambio tra i governi e a fini elettorali.

Esiste una visione riduttiva delle e dei migranti come forza lavoro. Noi, uomini e donne migranti siamo persone e non merce e pertanto dobbiamo avere garantiti tutti i diritti che ci consentono di crescere e di essere cittadine e cittadini della società in cui siamo giunti: diritti lavorativi, sociali, culturali, economici, civili e politici.

Ci sono altre forme di persecuzione, che stanno obbligando milioni di persone ad andare via dalle loro società di origine tra cui l’impatto di megaprogetti economici, i disastri ambientali, la persecuzione per ragioni legate al genere, orientamento sessuale, razza, religione e la lesione di diritti economici e sociali che non sono accolti nella legislazione internazionale di protezione. Denunciamo tutte le forme di razzismo, xenofobia, islamofobia e antisemitismo. Ci sono migliaia di persone che muoiono ogni giorno, vengono torturate, mutilate e spariscono nel corso di movimenti migratori nell’assoluta impunità. Denunciamo il rafforzamento delle frontiere, i muri, i pattugliamenti, le mafie e il traffico di esseri umani finalizzato allo sfruttamento sessuale che originano questi crimini. Allo stesso modo denunciamo la tratta di persone e la schiavitù.

Proponiamo, richiediamo e ci impegniamo Richiediamo che lo sviluppo globale come responsabilità pubblica venga assunto dagli stati e dagli organismi multilaterali con la partecipazione della cittadinanza.

Richiediamo che i diritti umani vengano garantiti in tutte le società, al di là della situazione amministrativa delle persone e in tutte le tappe dei processi migratori – origine, transito, destinazione e ritorno-. Richiediamo che non si criminalizzi le e i migranti per il fatto di non avere permessi, che siano derogate le leggi sull’immigrazione che contraddicono il diritto internazionale dei diritti umani e che si garantisca il diritto alla libera circolazione.

Richiediamo la firma, la ratifica e l’applicazione della Convenzione internazionale per i diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, della Convenzione 143 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sulle e sui lavoratori migranti e della Convenzione 49 contro il Traffico di esseri umani. Ci impegniamo a vigilare affinché le autorità pubbliche di tutti gli stati adottino i mezzi necessari alla loro ratifica. Richiediamo soprattutto ai sindacati il loro impegno su questa materia.

Il diritto a vivere in famiglia è fondamentale per tutte le persone migranti. Richiediamo che sia garantito.

Richiediamo che si ampli la protezione internazionale alle persone che sono vittime di altre forme di persecuzione non incluse nella Convenzione di Ginevra. Richiediamo che si garantisca ai perseguitati l’accesso al diritto di asilo in un paese sicuro e il diritto al ritorno con garanzie per i rifugiati. Richiediamo che si riconosca e si renda visibile il nostro ruolo di protagonisti come donne immigrate, superando la visione vittimistica che si ha di noi. Ci impegniamo a far giungere come Forum Sociale Mondiale delle Migrazioni a tutti gli spazi di rilievo internazionali, nazionali e locali le nostre denunce, richieste e proposte.

Per questo:

1. Facciamo della DICHIARAZIONE DI RIVAS, la nostra agenda di lavoro che ci permetterà un lavoro congiunto in ambito internazionale, nazionale e locale.

2. Ci impegniamo a realizzare il III Forum Sociale Mondiale delle Migrazione e di dare continuità alle azioni qui accordate. Inoltre ci impegniamo ad organizzare l’asse di migrazione del prossimo Forum Sociale Mondiale a Nairobi 2007.

3. Realizzeremo una mobilitazione mondiale una volta l’anno come elemento di denuncia, proposta e visibilità del Forum Sociale Mondiale delle Migrazioni.

4. Diamo continuità al web del Forum come spazio di lavoro, memoria e interscambio.

5. Apriamo uno spazio di redazione congiunta della Carta Mondiale dei Migranti che verrà discussa nel prossimo Forum.

6. Creiamo un Comitato Internazionale Permanente del Forum Sociale Mondiale delle Migrazioni in cui ci sia una rappresentanza di tutti i continenti che assicuri il proseguimento degli impegni di lavoro e che possa avere una riproduzione a livello regionale e locale.

Facciamo questo perché crediamo che,

UN ALTRO MONDO È POSSIBILE, NECESSARIO E URGENTE

Traduzione di Sonia Chialastri e revisione di Daniela Cabrera - Progetto Terre Madri - Traduttori per la Pace - Radiomundoreal - www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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Lavori in corso

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