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17 maggio 2006 | |

Colombia: muore un indigeno durante scontri con la polizia

Gli scontri durissimi tra polizia ed esercito colombiano da una parte e indigeni, contadini e rappresentanti di comunità nere dall’altra nel dipartimento di Cauca, nella parte occidentale del paese, hanno già provocato la morte di un indigeno, il ferimento di circa 50 persone e l’arresto di una quarantina di manifestanti, mentre una decina risultano dispersi.

Da lunedì, circa 15.000 persone si stanno mobilitando in diversi territori di Caldono e Piendamó, nel dipartimento di Cauca, e hanno bloccato una delle strade principali della zona.

Protestano, tra le altre cose, contro il Trattato di Libero Commercio (TLC) che la Colombia ha stipulato con gli Stati Uniti, contro la rielezione del presidente Álvaro Uribe e le fumigazioni delle piantagioni illegali.

I lavoratori e gli indigeni chiedono inoltre l’introduzione nel paese di una riforma agraria integrale e che il governo di Uribe firmi un nuovo accordo sul possesso delle terre e il rispetto dei diritti ancestrali dei popoli indigeni.

Secondo Radio Caracol di Colombia, durante gli scontri, la polizia cercava di sgomberare la strada e uno degli indigeni è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco che gli è costato la vita.

Radio Cadena Nacional, un’altra emittente colombiana, rivela che l’organizzazione non governativa Coordinazione Colombia-Europa-Stati Uniti, denuncia che tre elicotteri dell’esercito colombiano hanno sparato colpi d’arma da fuoco e lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti. L’organizzazione aggiunge che sono si sono verificati anche “attacchi di militari e polizia a terra”.

Il Consiglio Regionale Indigeno di Cauca ha dichiarato che circa 300 membri dello squadrone mobile antisommossa sono intervenuti per reprimere la protesta.

Come solitamente accade in questi casi, rappresentanti del governo colombiano hanno dichiarato che tra i manifestanti si sarebbero infiltrati membri della guerriglia di sinistra, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), che starebbero anche facendo pressioni affinché vengano organizzate le manifestazioni.

Secondo Radio Cadena Nacional, il Ministro dell’Interno e della Giustizia, Sabas Pretelt, ha dichiarato che il governo “non permetterà il blocco delle strade”. Il governatore di Cauca, Juan José Chaux, ha affermato che le autorità hanno l’ordine di sgombrare la strada bloccata il prima possibile. I leader indigeni chiedono la presenza a Cauca di almeno cinque ministri.

Oltre a questi episodi, sempre sulla linea della crudeltà verso i contadini colombiani, sono stati trovati i cadaveri di quattro lavoratori assassinati in un casolare nel dipartimento di Santander, situato nel centro del paese.

Rappresentanti dell’esercito colombiano non hanno esitato nel dichiarare che le FARC operano nel luogo dell’assassinio.

Traduzione di Arianna Ghetti – Revisione di Benedetta Scardovi-Mounier - Progetto Terre Madri – Traduttori per la Pace – Radiomundoreal – www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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Lavori in corso

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