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24 maggio 2006 | |

Amnesty International denuncia che la guerra contro il terrorismo ha favorito le pratiche di tortura

L’organizzazione Amnesty International ha presentato martedì a Londra, capitale del Regno Unito, il suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo nel 2005.

Nel rapporto, l’organizzazione denuncia soprattutto le gravi conseguenze causate dalla guerra contro il terrorismo incoraggiata dai paesi ricchi – in particolare dagli Stati Uniti – che Amnesty ritiene responsabili di distogliere la propria attenzione dalle grave violazioni di diritti umani perpetrate nel mondo. L’organizzazione spiega che il prezzo della guerra contro il terrorismo lo pagano le persone più vulnerabili del pianeta.

Secondo il quotidiano spagnolo El País, la segretaria generale di Amnesty International, Irene Khan, ha dichiarato che “quando i potenti sono troppo arroganti per riformare le proprie strategie, il prezzo più alto lo pagano i più poveri e indifesi”.

Khan ritiene che “la guerra contro il terrore ha fallito e continuerà a fallire” e ha chiesto ai paesi che favoriscono questa battaglia di utilizzare la stessa energia che impiegano per portarla avanti per opporsi alla tortura.

Secondo El País, il rapporto di Amnesty International stabilisce che in 104 dei 150 paesi presi in esame si sono registrati casi di torture o maltrattamenti, soprattutto nella base statunitense di Guantánamo, provincia cubana situata nel sudest del paese, in Iraq e Afghanistan.

Non tutte le violazioni dei diritti umani sono avvenute nel quadro della guerra contro il terrorismo; tuttavia, Amnesty International spiega che questa battaglia fa rinascere antiche forme di repressione e gli Stati si sentono più sicuri nel perpetrare gli abusi.

L’organizzazione ha chiesto la chiusura immediata del centro di detenzione di Guantánamo e la liberazione o il processo dei detenuti.

Secondo Amnesty International, dal gennaio 2002 sono stati incarcerati a Guantánamo circa 800 persone sospettate di aver commesso azioni terroriste, ma nessuna di loro è stata condannata per alcun delitto.

Secondo il quotidiano messicano La Jornada, gli Stati Uniti hanno messo in discussione il rapporto di Amnesty International e hanno rifiutato le accuse di tortura contro i sospettati di terrorismo.

Il portavoce del Dipartimento di Stato statunitense, Sean McCormack, ha affermato che “nessuno è sottoposto a torture a Guantánamo”.

Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha denunciato che nel suddetto centro di detenzione i militari statunitensi torturano i prigionieri e ne ha chiesto la chiusura in diverse occasioni.

Tradotto da Arianna Ghetti revisione di Sonia Chialastri –Progetto Terre Madri – Traduttori per la Pace – Radiomundoreal – www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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