27 de agosto de 2009 | Noticias | Honduras libre | Derechos humanos
Venerdì prossimo, giorno in cui il governo di fatto che si è installato in Honduras dopo aver deposto il presidente Manuel Zelaya compirà due mesi, si svolgeranno mobilitazioni in tutto il mondo in appoggio al movimento popolare honduregno che reclama la fine della dittatura e la ricomposizione del sistema democratico.
Le mobilitazioni sono state convocate dal Fronte Nazionale contro il Colpo di Stato in Honduras, la piattaforma che riunisce le organizzazioni sociali che hanno portato avanti le mobilitazioni di protesta contro il regime golpista comandato da Roberto Micheletti.
Nel comunicato del Fronte Popolare si richiamano “tutte le organizzazioni e persone solidarie e compromesse con la democrazia nel mondo perchè si sommino alla protesta contro la dittatura instaurata dall’oligarchia honduregna in complicità con i settori internazionali più conservatori e fascisti”.
Le mobilitazioni si terranno di fronte alle ambasciate degli Stati Uniti in tutto il mondo ed avranno, tra i loro obiettivi, la manifestazione del rifiuto generalizzato del colpo di Stato e l’esigenza del ritorno alla democrazia, implicando il ritorno del presidente Zelaya.
Due dei cinque obiettivi della protesta si relazionano specificamente con gli Stati Uniti, dato che si denuncia “l’appoggio e la complicità di organismi di intelligenza nordamericani al golpe”, inoltre si esige una posizione contundente dell’Esecutivo statunitense contro la dittatura, “che includa l’interruzione immediata di qualsiasi tipo di cooperazione militare, diplomatica ed economica” con il regime.
Inoltre tra gli obiettivi si reclama anche che chi ha violato i diritti umani durante il governo di fatto non rimanga impunito.
Precisamente questa settimana il giudice spagnolo Baltasar Garzón ha partecipato ad un forum in Honduras nel quale ha parlato delle potestà della Giustizia internazionale per intervenire di fronte agli abusi dei diritti fondamentali.
“Honduras non è un paese unico nel mondo, che non ingannino quelli che affermano che a nessuno interessa ciò che succede qui, che non credino che dicano la verità quelli che affermano che non abbiamo nulla da fare qui quelli che stiamo fuori. Quando si tratta di difesa dei diritti umani non ci sono frontiere”, ha affermato il magistrato, secondo ciò che ha riportato il quotidiano Tribuna Latina.
traduttrice: Giorgia Scurato
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