29 de marzo de 2010 | Entrevistas | Justicia climática y energía
Gli abusi che commette la transnazionale spagnola Unión Fenosa in Guatemala sorpassano qualsiasi ragionevole limite. Oltre ai pessimi servizi di energia elettrica che offre, la corporazione europea viene segnalata dalle organizzazioni guatemalteche come responsabile di otto omicidi di dirigenti locali commessi negli ultimi tre mesi.
L’ultimo episodio violento è avvenuto nel municipio di Ocos, nel dipartimento di San Marcos, dove il conflitto con Unión Fenosa ha avuto i suoi momenti più duri. Carlos Noel Maldonaldo, Leandro Maldonado e Ana María Lorenzo Escobar sono stati assassinati nella comunità di Limoncitos.
Lì erano i principali referenti nella lotta contro la privatizzazione dell’energia elettrica e le arbitrarietà di Unión Fenosa, erano anche promotori di una campagna per la nazionalizzazione di questi servizi di base.
Secondo l’informazione del Consiglio dei Paesi dell’Occidente si è registrato un altro caso simile lo scorso 22 marzo nel municipio di San Pablo, in relazione con un confronto tra militanti di questa regione con funzionari della Distribuidora del Occidente (DEOCSA).
Gli otto crimini contro gli attivisti sociali commessi negli ultimi novanta giorni continuano ad essere impuniti e vengono presentati all’opinione pubblica come delitti comuni.
Feliciano Velásquez del Fronte di Resistenza in Difesa delle Risorse Naturali di Malacatán (FRENA) ha commentato a Radio Mundo Real che questa impunità dimostra che il sistema giudiziario del Guatemala “sta dalla parte delle transnazionali e protegge i loro interessi”. “Unión Fenosa utilizza tutto l’apparato repressivo dello Stato per assassinare”, ha sintetizzato l’attivista guatemalteco.
Tradutricce: Giorgia Scurato
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